La ricerca si è concentrata sugli effetti a lungo termine del lavoro da remoto tra i lavoratori della conoscenza italiana, ed è appena stato pubblicato su Rassegna Italiana di Sociologia, in una Special Issue sul tema del lavoro da remoto visibile a questo link (https://www.rivisteweb.it/doi/10.1423/112994).
Nell’articolo analizziamo i risultati di 35 interviste con lavoratrici e lavoratori della conoscenza in Italia intervistati in due fasi successive, nel 2020 e nel 2023, che hanno sperimentato la transizione al lavoro da remoto dall’inizio della pandemia. Abbiamo indagato il modo in cui è avvenuta questa transizione, le difficoltà e i punti di forza di questo nuovo modo di lavorare, ed in particolare le nuove esigenze a tre anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Utilizzando la cornice teorica di Albert Hirschman (1972) abbiamo analizzato anche le diverse forme di protesta e abbandono del proprio impiego da parte di quasi un terzo delle persone intervistate. L’esperienza del lavoro da remoto sembra aver rappresentato per molte delle persone intervistate una scoperta irrinunciabile che ha portato a diverse richieste di dimissioni volontarie in favore di impieghi che permettevano una maggiore quantità di lavoro da remoto, oppure a richieste di migliore calibrazione del carico del lavoro.
Questo conferma una tendenza generale verso un diverso modo di concepire il lavoro dopo la pandemia, che continueremo ad indagare.
L’articolo è disponibile liberamente in forma open access sul sito della Rivista Italiana di Sociologia.